venerdì 6 giugno 2014

ANTONIO
TRIMANI
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rivelazione
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inner room@fusi&fusi
6 6 2014 H 18:00

La sua opera si basa sul riferire a mezzo video apparizioni singole del quotidiano nel quotidiano.
Sia il  titolo “rivelazione” che l’intero corpo di quest’opera ci portano a considerare due aspetti, uno, che esistono dei messaggi stabili ed universali come una pietra che non sono frutto di deduzione da apprendimento ma che si comprendono nella propria interiorità di esseri umani e che aprono ad una conoscenza piena delle cose e sono dette convenzionalmente rivelazioni.
L’altro è che l’uomo è predisposto a ricevere rivelazioni quotidianamente e che è appunto  necessario rimuovere quei “veli”, che potremmo definire anche patologie psichiche, che impediscono la ricezione delle rivelazioni.

Tale processo non è ne lontano ne impossibile ma inizia solo con la presa di coscienza che l’uomo ha un’ organo interno ed  immateriale predisposto a tale ricezione cioè il suo spirito.
Questo è la parte più interna del suo essere e non è la mente che invece può essere il contenitore dei “veli”.
La mente dell’uomo è infatti velata dalla nascita e su di essa altri veli si avvolgono con le esperienze della vita

Rivelare significa quindi etimologicamente rimuovere questi veli per permettere allo spirito di vedere “esattamente” le cose come stanno e di funzionare nella propria identità essenza e natura. Inoltre il video di Trimani ci apre ad interrogativi più profondi ovvero chi è che rivela e perché rivela? Invitandoci a guardare oltre, tira addietro il velo, ri-vela appunto, rendendoci questa funzione associata a ricordi antichi quanto mai vicina, quotidiana e disponibile in ogni tempo, non legata ad un luogo o ad un edificio perché avviene nel nostro spirito e da esso è resa percettibile alla mente ed al corpo.
Questo ci apre ad una riflessione molto profonda sul l’arte e sul suo essere necessaria espressione per l’uomo.
Infine ci fa desiderare la mente libera/pura per fruire in pienezza della vita.

Marco Tonelli critico d’arte, che fin dagli esordi, segue l’opera di Antonio Trimani ci ha dato per questa occasione all’ inner room un contributo interessante che ci fa apprezzare l’opera ben oltre i facili rimandi quasi provocatori ad un certo surrealismo:

“Se Magritte avesse avuto modo di utilizzare il video, di certo avrebbe rappresentato le sue rivelazioni del quotidiano nel modo in cui ha fatto Antonio Trimani, sospendendo come per improvvisa apparizione un macigno nel mezzo del cielo come appunto in Rivelazione.  I video  di Antonio Trimani vivono spesso di queste sottili epifanie che modificano la loro essenza fisica secondo tempi e luoghi carichi di trascolorante attesa.
Qui il tempo si fa materia evanescente, non solo perché diluita nei tempi del video ma anche perché allungata lungo traiettorie cromatiche ipersensibili e cangianti, proprio come la sensibilità del soggetto e il nostro apparato percettivo.
Visioni diurne nel flusso elettronico, le opere di Trimani fanno sembrare irreale e metafisico, grazie all’onirismo della composizione video, tutto ciò che di reale si può osservare nell’ordinarietà del quotidiano.”


NOVITà: La mostra si articola anche in multi piattaforma attraverso il sito www.inner-room.org con la pubblicazione settimanale in streaming di video
in un apposito spazio di visione.

Antonio Trimani (Cosenza, 1970) dopo la laurea in Lettere e la specializzazione in Arte del video ha realizzato numerosi video monocanale, istallazioni, documentari e ha pubblicato opere fotografiche. Ha lavorato per numerosi musei, gallerie in Italia e all’estero ed ha partecipato alla  54.ma Biennale d’arte di Venezia (Padiglione Italia), Parteciperà alla Biennale d’arte Italia-Cina a Beijing che si inaugurerà il prossimo 28 giugno.
Dal 2003 riveste il ruolo di assistente del pioniere della video arte Peter Campus.
Dal 2005 filma landscape con l’intento di colmare il divario tra ciò che vediamo, ciò che la telecamera registra e ciò che immaginiamo sia un paesaggio.
Vive, come tiene a precisare, a sud di Roma.
Questa è la sua prima mostra all’inner room.

inner room jewelbox© scatola luminosa dove si apprezza l’incontro tra la cultura e la manualità artigiana del gioiello d’artista, ospita per l’occasione un’opera dell’orafa Michela Cinotti dell’Atelier Orafo Michela di Siena proseguendo il dialogo con le attività artigianali della città e proponendo un modo diverso di fare impresa oggi.

Il coordinamento e l’allestimento è a cura del Dott. Romeo Giuli
l’evento si inquadra nella manifestazione : open zona toselli
insieme alla mostra “La forma Helvetica” presso lo spazio Casanova, viale Toselli, 25 Siena

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dal 6/6/2014 al 6/7/2014
OPEN ZONA TOSELLI
www.inner-room.org
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Via G. di Mannaia 15
SIENA

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