Venerdi 12 aprile 2013 - ore 18
presso
presso
Il Museo del Louvre di Giuseppe Casetti
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Via della Reginella, 25-28, Roma
GIORGIO PATRIZI
(Università del Molise)
GIORGIO STABILE
(Università di Roma La Sapienza)
(Università del Molise)
GIORGIO STABILE
(Università di Roma La Sapienza)
presentano il libro:
ATELIER
I Luoghi del pensiero
e della creazione
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Venerdì 12 aprile 2013, alle ore 18 presso la Libreria Il
Museo del Louvre di Giuseppe Casetti in Via della Reginella, 25-28, tra Portico
d’Ottavia e piazza Mattei (o “delle Tartarughe”), Giorgio Patrizi
dell’Università del Molise e Giorgio Stabile de La Sapienza di Roma
presenteranno, nelle rispettive competenze in critica letteraria e filosofia,
il libro di Elisabetta Orsini Atelier. I luoghi del pensiero e della
creazione, edito da Moretti & Vitali, Bergamo 2012 di 308
pagine (100 delle quali dedicate a immagini). Volume che nel frattempo è stato edito
in edizione francese con il titolo Atelier. Lieux de la pensée et de la
création (Mimesis
France, Paris, 2013). Si tratta di un libro dedicato all’atelier nel suo
significato più antico e più ampio, quello cioè di laboratorio in cui il
maestro d’arte impegna manualità e pensiero, fatica corporea e tensione
mentale, nello “studio” e dunque nel “desiderio” di lasciare memoria di sé nel
mondo, incidendo nella materia un segno con uno strumento che ubbidisca al suo
gesto e alla sua parola, sia esso uno scalpello o un archetto, un pennello o
una penna.
Il mondo della letteratura e della saggistica francese
costituisce per Elisabetta Orsini una guida privilegiata: dalla Recherche di
Proust, ai Cahiers di Valéry, al Journal di
Gide, da Montaigne a Balzac fino a Deleuze o alle contaminazioni di
Alberto Savinio. Ma altrettanto acute e inaspettate sono le incursioni
nella letteratura e saggistica europea da Calvino a Kafka, da Rilke a Hesse, da
Benjamin a Nietzsche o negli spazi di artisti come Miró, Bacon, Matisse,
Picasso e molti altri ai cui ateliers, a risarcire del maggior
spazio dedicato allo studio degli scrittori, è dedicata una serie di
illuminanti immagini che occupano un terzo del volume. Tra esse, straordinarie
per la fusione di materialità, manualità e pensiero, vanno segnalate le
fotografie di Brancusi. Del resto lo stesso Costantin Brancusi ebbe a dire «a
che serve la critica? ... perché scrivere? Perché non limitarsi a far vedere
delle fotografie?». E va ricordato che Giuseppe Casetti con la frase A
che serve la critica? aveva intelligentemente tematizzato, dal 4 al 31
ottobre 2001, una mostra di fotografie nella sua libreria-galleria il Museo del
Louvre. E giustamente in un geniale atelier di libri e di
immagini, di scrittura e di arte come quello in Via della Reginella, Elisabetta
Orsini ha voluto che un volume dedicato all’Atelier fosse
presentato.
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