venerdì 13 marzo 2009

Ragnar Kjartansson: The Schumann Machine

Settembre: Manifesta. Nel cortile della "Manifattura Tabacchi di Rovereto" mi sono imbattuta in un orizzonte di fuoco. O meglio: un set orizzontale di legno, dipinto con colori sgargianti e sagomato, a raffigurare un incendio o un focolare. Mi avvicino e trovo una piccola porta, entro. L’interno è buio e fumoso. Due giovani vestiti con il frac intonano Dichterliebe di Robert Schumann. Si fermano, sorseggiano il prosecco, mangiano qualche pasticcino, si accendono un sigaro e riattaccano a cantare a squarciagola. Sono Ragnar Kjartansson (Reykjavik, 1976) e David Þór Jónsson (Akranes, 1976), artisti, rockstar e compagni di performance. Siamo dentro la Machine, macchina ironica del tempo dalla quale ha inizio il mio viaggio verso l’Islanda.
Ragnar Kjartansson è un giovane artista di talento, e rappresenterà l’Islanda alla prossima Biennale di Venezia. Front man di una band di fama internazionale fortemente elettronica, The Trabant, genere electro romantic pop,“Raggi” è stato anche uno degli scatenati performer sul bancone del Sirkus. Lo stesso su cui risuonavano i dj setdi Björk. Il suo è un lavoro sulla ripetizione. Attraverso l’utilizzo della voce o di un elemento che intrinsecamente è già spettacolo e teatro – il fuoco – sorprende, penetra,si consuma mentre estenua emotivamente il pubblico. Come in Schumann Machine (2008), nelle sue performance Kjartansson recita infatti per ore, per giorni. Animale decadente, eccessivo ma incline al riso e al pianto, in Satan is real (2004) incarna un blues-man che interratofino alla vita in una buca nel terreno, canta Satan is real. He’s working for me che mi ricorda stranamente la copertina infuocata del disco omonimo dei Louvin Brothers (1958). La voce di Ragnar Kjartansson è però posseduta dal tempo e consumata nel tempo: descrive abilmente,in maniera insieme struggente e ironica, il passaggio mortale perché tutto mondano dell’essere umano.
(estratto da ARTE E CRITICA, Anno 15 Numero 57 dicembre 2008 - febbraio 2009 p. 87 "ROCK THE FIRE. ARTE ISLANDESE DEL TERZO MILLENNIO" di Ilari Valbonesi)

Ragnar Kjartansson, The Schumann Machine

Photo: Riccardo Crespi 2008

Courtesy of I8 Gallery, Reykjavík and Luhring Augustine, New York

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