FELICE LEVINI
Con gli occhi del gatto
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Milano, 17 aprile – 14 giugno 2014
SPAZIO BORGOGNO
Con gli occhi del gatto
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Milano, 17 aprile – 14 giugno 2014
SPAZIO BORGOGNO
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L’intervento di Felice
Levini per lo Spazio Borgogno di Milano, città da cui era assente da
alcuni anni, evoca già nel titolo, Con gli occhi del gatto, tutta la
poesia e la concretezza di quest’artista che da sempre lavora come un
funambolo sul filo tra paradosso e realtà. Le sue opere sono spesso un
continuo oscillare tra l’astratto e il figurativo, i suoi allestimenti
un attraversamento tra pieno e vuoto; non rinunciano alla figura umana,
molto spesso evocata attraverso un autoritratto, mentre le ripetizioni
dell’immagini si risolvono in pattern caleidoscopici.
Nel grande spazio milanese
l’artista raccoglie un gruppo di lavori recenti in cui è possibile
apprezzare tutta la pluralità di linguaggi da sempre utilizzata, frutto
di una visione dell’arte come forma nuova della realtà che si presenta
sempre nella sua inedita complessità. Ma anche un allestimento che
invita a una riflessione etica, oltre che estetica, perché oggi tutti
noi abbiamo sempre più bisogno di sapersi orientare con maggior
responsabilità nel buio dei nostri giorni allargando il nostro angolo
percettivo. Quest’ultime, sono proprio caratteristiche più evidenti di
quegli occhi di gatto a cui Levini fa riferimento nel titolo.
Non si tratta, dunque, di una
semplice mostra monografica ma, nel modo più tipico di procedere di
quest’artista, della costruzione architettonica di una possibile visione
dell’arte in cui perdersi per tornare a essere protagonisti. Un grande
orecchio, (La pulce nell’orecchio, 2013) che fuoriesce dalla
bidimensionalità bianca della parete, per evocare il luogo dell’ascolto e
del silenzio: un paradosso linguistico inteso come sospetto che ciò che
appare non è.
La grande porta, (Astratti
furori, 2014) che non è solo entrata o uscita da un luogo ma uno spazio
metafisico, o una scansione del tempo, e che vuole essere la visione di
un luogo indefinito fra la terra ed il cielo. È la porta che
attraversano gli Eroi, l’Ade dove risiedono gli affanni del mondo che
noi mortali non possiamo varcare senza prima avere l’ardire di metterci
in gioco.
Se come recita un vecchio
proverbio, nella notte tutti i gatti sono grigi, Levini ci suggerisce
che, però, non vedono allo stesso modo.
Marco Bazzini
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Felice Levini nasce a Roma
nel 1956, dove tuttora vive e lavora. Dopo gli studi all’Accademia di
Belle Arti, apre nel 1978 uno spa- zio in Via S. Agata dei Goti che
gestisce con altri artisti e che diventa luogo d’incontro per mostre e
serate dedicate alla poesia. Nel 1980 entra a far parte del gruppo dei
“Nuovi-Nuovi” che debutta con la mostra a cura di Renato Barilli alla
Galleria Civica d’Arte Moderna di Bologna.
Nel 1991 espone al XXXIV
Festival dei Due Mondi di Spoleto, nel 1993 è presente alla XLV Biennale
di Venezia, nel 1996 alla XII Quadriennale di Roma. Numerose sono negli
anni le sue mostre personali in importanti gallerie e spazi di ricerca,
tra queste ricordiamo le recenti personali alla gallerie romane La
Nuova Pesa, Fondazione Volume! e De Crescenzo e Viesti. Il mese scorso
si è conclusa la sua mostra personale Nord-Est Sud- Ovest presso la
Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma a cura di Achille Bonito
Oliva.
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Inaugurazione giovedì 17 aprile 2014 ore 18
www.spazioborgogno.com
Inaugurazione giovedì 17 aprile 2014 ore 18
www.spazioborgogno.com
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