giovedì 19 febbraio 2009

Biancaneve Remix e altre Fiabe Contemporanee

Ore 12.50 Biancaneve Remix
Oggi inauguriamo una serie di letture di fiabe universali, remixate con brani musicali, selezionati attraverso un tema portante, un oggetto significativo, che struttura l'intreccio e narrazione della fiaba. Per Biancaneve come fil rouge abbiamo scelto letteralmente "la mela".
Perché le fiabe sono prodotti della fantasia. E la fantasia ha le sue regole: questo è infatti quanto ci insegna Vladimir Ja. Propp con la sua opera La morfologia della fiaba. Pubblicata in russo nel 1928, la Morfologia della fiaba è l'opera fondamentale di Propp in cui studia l'origine dei personaggi e delle vicende delle fiabe attraverso il concetto centrale di funzione narrativa per cui s'intende insieme la narrazione nella sua interezza e il peculiare intreccio e svolgimento. La "storia" di Biancaneve, o quelle di Cenerentola o della Bella addormentata nel bosco costituiscono tipi differenti di narrazione, non confondibili tra loro. Eppure queste "storie" hanno elementi comuni: c'è una "matrigna crudele" tanto in Biancaneve quanto in Cenerentola, e c'è un "bacio che richiama alla vita" tanto in Cenerentola quanto nella Bella addormentata.
Propp, dopo aver studiato le origini storiche della fiaba nelle società tribali e nel rito di iniziazione rintraccia una struttura che propose come modello di tutte le narrazioni, tra cui le fiabe nominate. Lo schema di 31 sequenze (note anche come Sequenze di Propp) formano il racconto, in cui ogni sequenza rappresenta una situazione tipica nello svolgimento della trama di una fiaba, riferendosi in particolare ai personaggi e ai loro precisi ruoli (ad es. l'eroe o l'antagonista).

Per Propp le funzioni narrative sono le "grandezze" che restano costanti pur nel variare delle azioni, dei personaggi, degli episodi, degli intrecci, e nel variare dei motivi e del loro mutevole combinarsi in tipi diversi.

La Fiaba è infatti il prototipo dell'arte ricombinante. E del Remix.

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