sabato 14 febbraio 2009

Arturo Schwarz: La donna e l'amore al tempo dei miti



Ore 11.20 / 23.00
ARTURO SCHWARZ
La donna e l'amore al tempo dei miti
Editore: Garzanti Libri
Data di Pubblicazione: 2009

Arturo Schwarz è nato ad Alessandria d’Egitto il 3 febbraio 1924. Storico dell’arte, saggista, poeta e conferenziere, è autore di importanti opere sul surrealismo e il dadaismo; ha inoltre scritto libri e numerosi saggi sulla Kabbalah, sul tantrismo, sull’alchimia, sull’arte preistorica e tribale, sull’arte e la filosofia dell’Asia. Ancora adolescente, legge cinque libri che influenzeranno in modo determinante il suo sviluppo: l’Etica di Spinoza, Psicopatologia della vita quotidiana di Freud, il Manifesto di Marx, i Manifesti surrealisti e la raccolta di poesie Le Révolver à cheveux blancs di André Breton. Nel 1946 è tra i fondatori della sezione egiziana della Quarta Internazionale trotskista. Dopo aver subito vari arresti, nel maggio 1948 viene trasferito dalla prigione Hadra di Alessandria al campo di concentramento di Abukir.

Nel febbraio 1949 viene siglato l’armistizio tra Egitto e Israele e, di conseguenza, Schwarz viene liberato nel mese di aprile ed espulso in Italia. Si stabilisce a Milano, dove, nell’aprile del 1952, avvia un’attività editoriale (conclusasi nel 1959) e pubblica, tra gli altri, testi di A. Breton, A. Einstein, D. Guérin, M. Nadeau, P. Naville, B. Péret e L. Trotsky. Tra gli italiani: G. Galli e L. Maitan. Importante anche il posto che la poesia occupa nella sua attività editoriale. Vengono pubblicati, tra gli altri, testi di R. Carrieri, F. Fortini, E. Isgrò, M. Luzi, A. Merini, E. Pagliarani, A. Porta, S. Quasimodo, R. Sanesi e G. Ungaretti. Dal 1954 nella sua libreria, che nel 1961 si trasforma in galleria, presenta (spesso è la prima mostra italiana) i protagonisti del Dadaismo e del Surrealismo, così come i nomi più significativi delle avanguardie storiche: Arp, M. Berman, Brauner, Buchheister, Duchamp, Ernst, Farfa, Golyscheff, Gontcharova, Janco, Janousek, Larionov, Magritte, Man Ray, Martini, Masson, Matta, Picabia, Richter, Schad e Schwitters.

A fianco di questi precursori, Schwarz allestisce anche mostre degli artisti più significativi delle avanguardie del dopoguerra. Si interessa al Movimento Spaziale, presentando le opere di Lucio Fontana e Roberto Crippa; al Movimento Nucleare con le mostre di Baj, Dangelo e Del Pezzo; al gruppo “Cobra”, con le mostre di Alechinsky, Appel, Corneille, Jørn, ecc. e al Surrealismo, con una mostra collettiva dei pittori surrealisti del dopoguerra. Tra i “Nuovi Realisti” organizza mostre di Arman, César, Raysse e Spoerri e tra i “Decollagisti” annovera Dufrêne, Hains, Rotella, Villeglé e Vostell. Nel 1975 chiude la galleria per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura e all’insegnamento.

A tutt’oggi ha scritto numerosi saggi, tra cui ricordiamo i più importanti: Pittura italiana del dopoguerra (Schwarz, Milano 1957), La Sposa messa a nudo in Marcel Duchamp, anche, (Einaudi, Torino 1974), André Breton , Trotsky e l’anarchia (1974, 2a ed. Multhipla, Milano 1980), Almanacco Dada (Feltrinelli, Milano 1976), Man Ray, il rigore dell’immaginazione (Feltrinelli, Milano 1977), L’immaginazione alchemica (La Salamandra, Milano 1980), L’arte dell’amore in India e in Nepal (Laterza, Roma 1980), Anarchia e creatività (La Salamandra, Milano 1981), Il culto della donna nella tradizione indiana (Laterza, Roma 1983), Introduzione all’alchimia indiana (Laterza, Roma 1984), La luce dell’amore (Tema Celeste, Milano 1994), L’avventura surrealista: Amore e rivoluzione, anche (Erre emme, Roma 1997), Cabbalà e Alchimia. Saggio sugli archetipi comuni , con una prefazione e un capitolo di Moshe Idel (Giuntina, Firenze 1999), L'immaginazione alchemica, ancora (Moretti e Vitali, Milano 2002), Max Ernst e i suoi amici surrealisti (Museo del Corso, Roma 2002), Sono ebreo, anche (Garzanti, Milano 2007, trad. francese: Oxus, Paris).

Ha scritto i cataloghi e curato le mostre di alcune importanti manifestazioni internazionali, tra le quali: Cinquant’anni a Dada. Dada in Italia (Milano, Civico Padiglione d’Arte Contemporanea, 24 giugno - 30 settembre 1966); Omaggio a André Breton (Milano, Centre Culturel Français, gennaio-febbraio 1967); New York Dada. Duchamp, Man Ray, Picabia (München, Städtische Galerie im Lenbachhaus, 15 dicembre 1973-27 gennaio 1974, Kunsthalle Tübingen, 9 marzo-28 aprile 1974); El Espiritu Dada 1915-1925 (Caracas, Museo de Arte Contemporaneo, Novembre-Dicembre 1980); Man Ray, carte varie e variabili (Milano, Padiglione d’Arte Contemporanea, 1 dicembre 1983-9 gennaio 1984); Arte e Alchimia ( XLII Biennale di Venezia, giugno-settembre 1986); Marcel Duchamp, O Grande Vidro e os Readymades, Mesmo (XIX Biennale Internazionale di São Paulo, 2 ottobre-13 dicembre 1987); Duchamp, la Sposa... e i Readymade (Milano, Accademia di Brera, 20 maggio-10 luglio 1988); I surrealisti (Milano, Palazzo Reale, 19 maggio-17 settembre 1989); Die Surrealisten (Frankfurt, Schirn Kunsthalle, 8 dicembre 1989-18 febbraio 1990), Max Ernst e i suoi amici surrealisti (Roma, Museo del Corso, 24 luglio-4 novembre 2002) Intensa anche l’attività di poeta. La prima raccolta è del 1945: Papier hygiénique (Culture et progrès, Alessandria d’Egitto). Seguirà Avant que le coq ne chante (Pierre Seghers, Paris 1951).Da allora ha pubblicato oltre trenta raccolte di poesie tra le quali: Il reale assoluto, illustrato da Marcel Duchamp e Man Ray (1964); Il reale dissoluto, illustrato da César (1973); Méta.morphoses illustrato da André Masson (1976); Pieces of Dreams, illustrato da Susana Wald e Ludwig Zeller (1977); Lettere a mia figlia, Meta.morfosi, ecc., illustrato da Alik Cavaliere (1978); Listening to the Adagio in G Minor of Albinoni, illustrato da Flavio Costantini (1979); Sei variazioni sul tema degli antichi elementi cinesi (più una), illustrato da Claudio Parmiggiani (1982); Per Vera, illustrato da Franco Francese (1984); Satyavati, illustrato da Claudio Parmiggiani (1985); A Coat Made of Wind, illustrato da Ofer Lellouche (1994); If I forget Thee, illustrato da Gary Goldstein (1994); A Coat Made of Wind, illustrato da Igael Tumarkin (1996); Sette lettere in forma di poesie (una per ogni giorno della settimana), illustrate da Marina Abramovic, En Plein Edizioni, Milano 1999; I miei quattro punti cardinali, illustrato da Emilio Tadini, En Plein Officina, Milano 2000; Questa notte vorrei perdermi, illustrato da Luca Mangoni, (Edizioni Sottoscala, Locarno 2001); Ouverture illustrato da Mimmo Paladino (Moretti e Vitali, Milano 2002), L'attesa come l'assenza illustrato da Ugo Nespolo (Tallone, Torino 2002).In occasione del conferimento del Premio Frascatti 2006 attribuito alla carriera poetica, la casa editrice Moretti & Vitali ha pubblicato: Tutte le poesie, quasi (1946-2007), illustrato da Ofer Lellouche e con una prefazione di Anna Sikos. L’attività didattica e di conferenziere lo ha portato in tre continenti.


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