giovedì 29 gennaio 2009

Copio, Dunque Sono




Articolo su Mediatreck (3-11-2008)


E’ un libro che racconta come sia finita l’industria discografica, come sia nata l’arte della registrazione, della fissazione della memoria su supporti, come si sia evoluta in termini discografici, con la grande stagione del vinile, come il vinile abbia consentito lo sviluppo di alcuni generi musicali, come il vinile abbia portato la popular music dall’intrattenimento all’arte. E poi racconta dei nastri magnetici, della registrazione casalinga, di come pian piano il dominio della copia, che era nelle mani dei discografici, sia passato pian piano nelle nostre mani. E poi racconta dell’avvento del cd, della digitalizzazione della musica, e delle copie uguali agli originali. E ancora di come queste copie hanno iniziato a circolare su Internet e l’intero scenario dell’industria discogafica sia cambiato. Quello per il “dominio della copia” e sul diritto d’autore è un campo di battaglia vero e proprio, sul quale ci sono stati, nel corso degli anni, grandissimi scontri, molti dei quali tuttora in corso. Non tanto sul principio fondamentale, quello per il quale l’autore è proprietario di tutti i diritti sulla propria opera e quindi li può cedere a terzi per pubblicarla, copiarla, stamparla, distribuirla, principio che è giustamente rimasto immutato. Quanto sui diritti degli utenti che, una volta acquisita legalmente una copia, possono farne determinati utilizzi e non altri, e sulle possibilità di realizzare delle copie. Ogni volta che nuove tecnologie di copia sono arrivate nelle mani del pubblico le battaglie si sono moltiplicate, da quella dell’industria discografica, negli anni Ottanta, contro le audiocassette che servivano per ascoltare le canzoni copiate sui walkman, a quelle delle industrie cinematografiche negli anni Novanta per limitare i danni dopo l’avvento dei videoregistratori, da quelle degli editori contro l’uso delle fotocopie dei libri, a quelle delle aziende che producono videogiochi contro le copie su cd, fino ad oggi, con i casi più recenti, quello di produttori televisivi come la Viacom contro YouTube, e quello degli editori contro Google, per la riproduzione di parti di libri. E’ sul fronte della musica che gli scontri si sono fatti più vivaci negli ultimi anni, soprattutto da quando, con l’avvento di Internet, copiare e distribuire canzoni non è stata più un attività tecnologicamente limitata alle case discografiche. Le case discografiche hanno controllato il mercato della musica registrata fino a quando erano in grado di dominare le copie, fino a quando erano gli unici in grado di mettere in vendita copie di dischi, fino a quando c’era il vinile. Poi hanno perso un po’ del loro potere quando è arrivata la radio, un altro pezzo, molto più grande, quando sono arrivati il registratore, le cassette, il walkman. Quindi lo hanno perso del tutto quando sono arrivati i computer, i file mp3, i masterizzatori. E quando tutto è diventato più semplice con Internet. La digitalizzazione dei contenuti, audio, video, testi, ha messo nelle nostre mani il potere di copiare i contenuti stessi. Si possono copiare film, che prima era impossibile copiare, si possono copiare libri, che prima era impossibile copiare, si possono copiare i cd e tutta la musica che contengono. Il dominio della copia è passato nelle nostre mani.
Avrei potuto pubblicare questo libro come ho pubblicato i miei precedenti, andando a proporlo a qualche editore che lo avrebbe stampato e distribuito. Poi ho pensato che avrei potuto fare diversamente. I Radiohead hanno distribuito il loro ultimo album attraverso Internet, senza una casa discografica alle spalle. “Copio, dunque sono” segue lo stesso percorso. Un libro che viene pubblicato senza un editore, direttamente dall’autore, sfruttando le possibilità che oggi Internet offre, attraverso un sito di editoria on line che si chiama “Il mio libro.it”. Niente editore, niente distribuzione tradizionale, il dominio della copia completamente nelle mani dell’autore, che decide non solo il contenuto del libro, ma anche la sua forma e il prezzo, e lo mette in distribuzione solo attraverso la rete. “Copio, dunque sono” è un libro“on demand” che può essere acquistato solo sul sito di “Il mio libro.it” e che ogni acquirente riceve direttamente a casa. Non ci sono copie stampate in precedenza, ogni libro viene stampato solo nel momento in cui viene richiesto da chi lo vuole acquistare. Non ci sono resi, non ci sono copie che vanno al macero, non ci sono copie che circolano nelle librerie. Ma è un libro vero e proprio, per chi ama i libri e non pensa che possano essere sostituiti dai file digitali.

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